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Secondo appuntamento con Diritti per le nostre strade e podcast della 1a puntata

Martedì 10 maggio alle 19,50 secondo appuntamento con Diritti per le nostre strade a cura di Giovanni Ceriani e Massimo Totola.

SECONDA PUNTATA:
dal "Manifesto dei diritti" camminare diritti e da utenti a cittadini;
da "Regimi di legalità" carcere e diritti ristretti;
da "Pratiche di cittadinanza" soggettivazioni.

Il Matto, ovvero io non sono Stato

Milano, 12 dicembre 1969. Nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura di piazza Fontana scoppia una bomba facendo strage: 16 morti e 87 feriti. È l'inizio della "strategia della tensione". E dei depistaggi. Le indagini si indirizzano subito verso gli anarchici. Tra i militanti dell'estrema sinistra fermati la sera del 12 dicembre c'era Giuseppe Pinelli. Dopo esattamente 46 anni a Verona la Sobilla, la Biblioteca G. Domaschi e I Mercanti di storie presentano lo spettacolo Il matto, ovvero io non sono Stato.

Lavoro in carcere nel Veneto: il recupero sociale diventa vera opportunità per imprese

Dare una commessa ad un carcere, in cui si realizzano attività lavorative, invece che ad un’azienda di un paese straniero: non è un auspicio ma è già accaduto e l’ha fatto un’impresa sfruttando le opportunità offerte dalle lavorazioni attive negli Istituti Penitenziari del Veneto.

Regimi di legalità e pratiche di cittadinanza, laboratorio permanente sui diritti

In occasione della Giornata internazionale della Giustizia Sociale, Diritti per le nostre strade, ha presentato l'imminente partenza del laboratorio permanente sui diritti-2015, Regimi di legalità e pratiche di cittadinanza,  che si snoderà lungo un percorso di 5 incontri.

Per qualche metro e un po’ di amore in più

Il manifesto di Ristretti Orizzonti per salvare gli affetti delle persone detenute

Si è svolto oggi presso la Casa di Reclusione di Padova il Seminario nazionale di Studi Per qualche metro e un po’ di amore in più rivolto a quanti si occupano di “Carcere e affetti” a operatori, magistrati, avvocati, parlamentari, giornalisti. All’incontro organizzato dalla redazione della rivista dal carcere Ristretti Orizzonti, e dalla Casa di reclusione di Padova sono intervenuti figli, mogli fratelli, sorelle, e genitori di persone detenute.

Le buone leggi servono, ma devono anche essere applicate

"Svuota carceri" sono state chiamate tutte le misure emesse in materia penitenziaria negli ultimi anni, ma per chi in carcere c’è la situazione non è cambiata. Sempre più detenuti che ogni giorno devono abituarsi a vivere negli spazi più ristretti, i servizi e il personale sono meno di quelli che dovrebbero essere se in carcere ci fossero 45.000 detenuti, e invece siamo più di 65.000.